Sabrina Rossi Arte

Ho trovato questi sottobicchieri in una cesta di oggetti a pochi centesimi e d'istinto li ho presi per decorarli.I miei soggetti preferiti,in questo caso, sono i fiori,quasi astratti,con colori spessi e ben marcati.Per farli,velocissimamente, ho usato i colori da stoffa e li ho ripassati con tubetti decoro per contorni. Visti dal vero sono più carini che in foto,soprattutto i limoni e le margherite,che in questa foto non rendono molto..

Gialle,rosse,bianche,arancio,rosa...sono tutte bellissime!

Mi sono alzata prestissimo oggi, e con una voglia di fare la rivoluzione. Non essendo proprio il caso di scendere in piazza ed essendo sola ,ho rivolto la mia energia alla casa, così dopo aver fatto il pane,una lavatrice e i letti mi sono messa in testa di pulire gli armadi e fare il cambio di stagione a lungo rimandato.Ora,io non so voi,ma io non riesco a fare niente senza musica e mentre pensavo a cosa mi sarebbe piaciuto ascoltare,mi è tornata in mente questa canzone. Avrò avuto 10 anni,forse meno,la prima volta che l'ho sentita ed ho cercato di cantarla scimmiottando le parole che ancora non capivo,ma mi è sempre piaciuta.Poi,qualche anno fa,è stata riportata in auge da Robbie Williams e Nicole Kidman,ma adesso è difficile sentirla passare alla radio,quindi ho deciso di metterla qui ed ascoltarla ogni volta che ne avrò voglia nella versione originale di Frank e Nancy Sinatra. Uhh quanto sono nostalgica :D... I know I stand in line, until you think you have the time To spend an

Una delle mie passioni è il cinema, senza distinzione di generi ed epoche, registi o attori, colori o bianco e nero. Nel corso delle mie rievocazioni cinematografiche, ho voluto rivedere "Ombre bianche", il film di Nicholas Ray con Anthony Quinn (memorabile la scena della suocera che rimane volontariamente al freddo e in balia degli orsi, per non gravare ulteriormente sulla famiglia ) e confrontarlo con Nanuk l'eschimese, un documentario di Robert J. Flaherty. Il documentario nasce quasi per caso e riprende la vita di Nanuk e della sua famiglia alle prese con il rigido clima del nord Canadese. E' stato a lungo dibattuto e criticato, perché la cultura Inuit non era già più come mostra il film, quindi Flaherty sembra aver ricreato un ambiente fittizio, con attori presi sul campo (un precursore del neorealismo, insomma :-D), ma per quanto mi riguarda, ho apprezzato il film nella sua interezza. Una delle scene che mi sono piaciute di più è quella in cui Nanuk arriva a bor